Il termine SARS-CoV-2 (Sindrome respiratoria acuta grave Coronavirus-2) è il nome dato al nuovo coronavirus del 2019. Il termine COVID-19 indica, invece, la malattia associata al virus. I sintomi del COVID-19 possono variare molto sulla base della gravità della malattia: possono variare da un’assenza di sintomi, a presenza di febbre, tosse, mal di gola, debolezza, affaticamento e dolore muscolare; altri possibili sintomi sono l’improvvisa perdita dell’olfatto (anosmia) o del gusto (ageusia). Nei casi più gravi, il soggetto può andare incontro a polmonite o sindrome da distress respiratorio acuto, che insieme ad altre complicazioni possono essere anche mortali.
Il SARS-CoV-2 può diffondersi:
per contatto con superfici infette: in questo caso la sopravvivenza del virus può variare da poche ore a qualche giorno, in base alla tipologia di materiale considerato;
tramite droplet: si tratta dell’emissione di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline (espulse quando si starnutisce, si tossisce, si parla o si respira), che possono contagiare le persone che si trovano a contatto stretto (distanza inferiore a 1 metro) con il soggetto infetto;
aerosol: questa tipologia di trasmissione, associata ad alcune procedure mediche, può produrre goccioline droplet molto piccole che sono in grado di rimanere a lungo sospese nell’aria.
Con la Direttiva (UE) 2020/739 della Commissione del 3 giugno 2020, il virus SARS-CoV-2 è stato identificato nel Gruppo 3 degli agenti biologici. Tale categoria raggruppa gli agenti biologici che possono causare malattie gravi in soggetti umani e costituiscono un serio rischio per i lavoratori; all’interno del gruppo 3 si trovano poi agenti biologici che possono propagarsi nella comunità e per i quali sono di norma disponibili efficaci misure profilattiche o terapeutiche.
QUALI SONO LE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DA ADOTTARE NEI LUOGHI DI LAVORO?
Innanzitutto, l’azienda deve informare tutti i lavoratori – e chiunque faccia accesso – circa le disposizioni delle Autorità atte a tutelare la salute delle persone e garantire la salubrità dell’ambiente di lavoro; importante, quindi, informare su quelli che possono essere i sintomi del virus, sulle modalità di accesso in azienda e sul corretto utilizzo dei DPI.
In secondo luogo, definire le modalità di ingresso in azienda, sia da parte del personale, sia da parte dei fornitori esterni come anche dei visitatori. Si potrà quindi effettuare un controllo della temperatura corporea (non dovrà risultare superiore ai 37,5°C), dei contatti con soggetti risultati positivi al virus SARS-CoV-2 negli ultimi 14 giorni e in generale del rispetto delle indicazioni definite per prevenire la diffusione del contagio.
Parlando di rischio biologico, le operazioni di pulizia e sanificazione diventano cruciali: è necessario garantire la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago.
Per limitare la trasmissione del virus tra i lavoratori, molto importanti sono le precauzioni igieniche personali. A tal proposito, l’azienda deve mettere a disposizione idonei e sufficienti mezzi detergenti per le mani, raccomandandone la frequente pulizia. Nel tutelare l’individuo, anche i dispositivi di protezione individuale (DPI) fanno la loro parte.
Per evitare il sovraffollamento di alcuni ambienti, diventa importante la gestione degli spazi comuni come mense, spogliatoi, aree fumatori, distributori di bevande e/o snack. Sarà necessario contingentare l’accesso a questi spazi, prevedere una ventilazione continua e garantire il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano.
Come molti lavoratori hanno già sperimentato e/o stanno vivendo ancora tutt’ora, un’ulteriore misura messa in atto per contenere il diffondersi del virus nei contesti lavorativi è la riorganizzazione aziendale tramite una rimodulazione dei livelli produttivi, una modifica al piano di turnazione dei lavoratori o la scelta di utilizzare il lavoro agile e da remoto per tutte quelle attività che possono essere svolte in tale modalità.
Dal punto di vista della sorveglianza sanitaria, il medico competente collabora con il datore di lavoro, il RSPP e il RSL/RLST nell’identificazione ed attuazione delle misure volte al contenimento del rischio di contagio da SARS-CoV-2.
Lunedì 6 settembre 2021 abbiamo pubblicato sui nostri social un breve sondaggio per indagare la vostra percezione del rischio COVID-19 nei luoghi di lavoro. I risultati emersi sono i seguenti:
in merito al sentirsi sicuri o meno nel proprio luogo di lavoro, il 58 % dei partecipanti al sondaggio si sente molto sicuro: ha indicato un punteggio di 4 (su una scala di valori con 1 = per nulla e 5 = moltissimo); dai risultati è anche emerso che un 8% dei rispondenti si sente per nulla sicuro nel proprio luogo di lavoro;
il 92% dei rispondenti al sondaggio è soddisfatto delle misure di prevenzione e protezione adottate dal proprio Datore di Lavoro, ritenendole in giusta misura rispetto al rischio COVID-19 presente nel posto di lavoro;
analizzando, invece, i risultati della domanda “A seguito della pandemia da COVID-19, qual è stato il cambiamento più difficile che hai affrontato / stai affrontando al lavoro?” le risposte più frequenti possono essere riassunte nei seguenti tre punti: 1) lavorare in smart working, avendo quindi difficoltà nello svolgere alcune attività (es. confronto diretto con i colleghi), 2) uso della mascherina durante tutto il turno di lavoro, 3) mantenimento delle distanze da colleghi e/o clienti.
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